Storia della depressione

Storia della depressione

storia della depressione
Scritto da Adriano Legacci

Pensavate che la depressione fosse una malattia moderna? Dagli antichi egizi alla psichiatria contemporanea. Manifestazioni del male di vivere nella storia dell’umanità.

Breve storia della depressione

Storia della depressione: le prime testimonianze

La storia della depressione inizia verosimilmente insieme a quella dell’uomo. In papiri egizi risalenti al 3000 Avanti Cristo sono state rintracciate, nell’epoca dei faraoni, descrizioni di manifestazioni assimilabili alla depressione, che non di rado sembra conducessero al suicidio mediante affogamento nel Nilo.

Nella cultura Babilonese (2600 A.C.) si ritrovano ugualmente riferimenti al “male oscuro”: “malattia, languore, indebolimento, sofferenza si sono impadroniti di lui. Lamenti e sospiri, oppressione, angoscia, paura si sono appropriati, straziandoli, dei suoi desideri”. Pensavate che la depressione fosse una malattia moderna?

Storia della depressione: da Ippocrate al Medioevo

Le prime considerazioni di carattere medico-psicologico che ci sono pervenute intorno alla manifestazione clinica della depressione risalgono però al 400 Avanti Cristo, epoca in cui Ippocrate descrisse la melanconia come una condizione associata a sintomi quali rifiuto del cibo, sconforto, insonnia e irrequietezza. Ippocrate credeva inoltre che la melanconia fosse una manifestazione psicologica di un sottostante disturbo biologico, conseguente all’influenza di bile nera e muco nel cervello (Judd, Kunovac, 1997).

Considerazioni analoghe provengono anche da Aristotele, che introdusse il concetto di “predisposizione” alla melanconia sulla base della credenza di un relativo eccesso di bile nera in alcune persone, che si costituiva, appunto, come l’indice della predisposizione (Judd, Kunovac, 1997).

Molte idee sulla depressione formulate dai filosofi o fisici greci e romani rimasero invariate fino al medioevo, età in cui la causa della malattia mentale veniva attribuita principalmente alla possessione da parte del diavolo, alle forze magiche occulte o al peccato (Judd, Kunovac, 1997).

Storia della depressione: l’epoca contemporanea

Nel XIX secolo due fisici francesi, Falret e Baillanger, descrissero indipendentemente l’uno dall’altro la stessa malattia, costituita sia da manifestazioni maniacali che da manifestazioni depressive (Judd, Kunovac, 1997).

Alla fine del XIX secolo, Kraepelin diede vita al primo modello di malattia basato su osservazioni e descrizioni estese e accurate, distinguendo la malattia psicotica dalle altre forme di malattia mentale. Nella classificazione di Kraepelin, la malattia depressiva poteva essere distinta dalla dementia praecox in base al decorso periodico o episodico, alla prognosi più benigna e ad una storia familiare di malattia maniaco-depressiva (Judd, Kunovac, 1997).

Nel 1924 Bleuler introdusse il concetto di malattia affettiva nella terminologia psichiatrica e la descrisse mediante le sotto-categorizzazioni in gruppi diagnostici unipolari e bipolari, anticipando in questo modo la futura nosologia (Judd, Kunovac, 1997).

Nel 1911 Karl Abraham pubblica il primo studio psicoanalitico sulla depressione, confrontando depressione e ansia e analizzando alcune delle ragioni profonde, di natura inconscia, che si pongono alla base del profondo senso di colpa del depresso. Nel 1916 e nel 1924 escono due ulteriori contributi di Abraham che integrano le posizioni di Freud sul tema.

Gi aspetti clinici e teorici della depressione occupano una posizione centrale nel pensiero psicoanalitico di inizio secolo con particolare riferimento ai lavori di Sigmund Freud, Sandor Rado, Otto Fenichel, Edith Jacobson, Melanie Klein, Donald Winnicot, Ronald Fairbairn.

La psichiatria tedesca, francese e inglese della fine del XIX secolo e dell’inizio del XX ha avuto una notevole influenza sullo sviluppo dei moderni sistemi di classificazione diagnostica per i disturbi depressivi (Judd, Kunovac, 1997).

Sull'Autore

Adriano Legacci

Già direttore dell'equipe di psicologia clinica presso il poliambulatorio Carl Rogers e l'Associazione Puntosalute, San Donà di Piave, Venezia.
Attualmente Direttore Pagine Blu degli Psicoterapeuti.
Opera privatamente a Padova e a San Donà di Piave.
Psicoterapia individuale e di coppia.
Ansia, depressione, attacchi di panico, fobie, disordini alimentari, disturbi della sfera sessuale.
Training e supervisione per specializzandi in psicoterapia

6 Commenti

  • Buongiorno dottore Legacci, sono una studentessa di medicina aspirante psichiatra, volevo chiederle dove posso trovare la fonte da cui lei ha tratto le informazioni su questa breve ma chiara storia dei disturbi psichiatrici? Ho provato a cercare su pubmed almeno gli autori Judd e Kunovac ma non trova assolutamente nulla nell’ambito di pubblicazioni nel 1997

    • Gentile Federica, Judd e Kunovac hanno pubblicazioni anche nel 1998. Provi a cercare anche in quella data.

  • Gentile Dottor Adriano Legacci,
    sono una laureanda magistrale in Psicologia clinica e della riabilitazione. Il titolo della mia tesi (che a breve dovrò iniziare) è il seguente: “depressione e felicità nell’antica grecia e ai giorni nostri”.
    Dovendo essere in linea (Grecia classica), con i filosofi e psicologi moderni. Potrebbe, gentilmente, suggerirmi, dei testi in merito?
    Sperando in Suo riscontro,
    La ringrazio vivamente.

    Cordialmente,
    Giovanna Gualtieri

    • Cara Giovanna,
      quello che segue è il testo di uno psicologo americano che nella valutazione della depressione include la prospettiva di Pitagora e Platone.

      “How Plato and Pythagoras Can Save Your Life: The Ancient Greek Prescription for Health and Happiness Hardcover” – April 1, 2011.
      In bocca al lupo per la sua tesi.

      Adriano Legacci

      by Nicholas Kardaras PhD

  • Buonasera
    sono una studentessa laureanda in scienze dell’educazione. La docente mi ha chiesto di fare un paragrafo introduttivo sulla storia della depressione. che fonti posso citare ?
    grazie mille

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